Quando parliamo di ottimizzazione on-page dobbiamo assolutamente tenere in considerazione il valore e le potenzialità dei link. Ora, molto probabilmente, starai pensando ai link in entrata, nonché backlink. E questo, da una parte è giusto.
Tuttavia, ci tengo a ricordarti che la link building non fa parte della SEO on-page, bensì off-page. Per tanto, i link ai quali mi stavo riferendo poco fa sono quelli interni, ampiamente e superficialmente sottovalutati da chi possiede un sito web.
Come vedremo, infatti, i link interni sono in grado di apportare numerosi vantaggi e benefici ad un sito, tanto in termini di posizionamento quanto in termini di trust, riduzione del bounce rate, miglioramento dell’esperienza di navigazione e molto altro ancora.
Link interni: A cosa servono e perché ottimizzarli
Come sottolinea il termine stesso, nella guida di oggi approfondiremo l’importanza dei link interni, ovvero i collegamenti che vengono effettuati tra le varie pagine del sito. In sostanza, dunque, il link non punterà verso una fonte esterna, ma verso un contenuto del sito web.
I motivi per cui dovresti ottimizzare i tuoi articoli (o le tue pagine) con i link interni sono diversi, ed ogni motivo, paradossalmente, può essere considerato un beneficio di questa strategia. Il primo riguarda la fase di indicizzazione da parte dei motori di ricerca.
La corretta organizzazione dei link interni, infatti, favorisce e semplifica la fase di scansione dei contenuti da parte dei motori di ricerca. Inoltre, i collegamenti interni creano un percorso che, venendo interpretato dai crawler, porta i contenuti più linkati a diventare più visibili, poiché possono essere “presi in considerazione” da più ingressi.
In questo senso, la pagina o il contenuto di riferimento assume un’importanza rilevante agli occhi del motore di ricerca. In altre parole, i link interni tornano utili per trasmettere link juice, nonché il collegamento che porta sia gli utenti che Google a visitare le pagine o i contenuti linkati.
La struttura dei link interni, però, non torna utile solo al motore di ricerca. Difatti, nel momento in cui i contenuti (o le pagine) sono ben collegati tra di loro, anche l’utente è più portato a navigarli. Questo, chiaramente, si deve ad una semplificazione del reperimento delle informazioni, che essendo “a portata di mano”, invogliano l’utente a navigarle.
Insomma, leggere un articolo ricco di approfondimenti, contenuti correlati e call to action è molto più invitante che leggere un testo privo di collegamenti. Di conseguenza l’internal link building migliora la user experience ed impatta positivamente anche sulla riduzione del bounce rate.
Come ottimizzare i link interni
Affinché l’inserimento dei link interni possa dare i suoi frutti, è opportuno osservare alcuni fattori che, per quanto possano sembrare superficiali, hanno un impatto non indifferente. In particolare, stiamo parlando del colore e della posizione dell’anchor text.
Se la parola che contiene il link non è visibile all’utente, tutto ciò di cui abbiamo parlato sino ad ora sarà fine a se stesso. E, purtroppo, ad oggi ci sono davvero molti siti che contengono anchor text che si fa fatica a riconoscere dal resto del testo.
Per tanto, è opportuno renderli ben visibili attraverso una posizione vincente, un colore evidente e, possibilmente, utilizzando una parola che sia una keyword o una correlata. Entriamo nei dettagli:
1. Scelta dell’anchor text
Come stavamo dicendo, affinché la link building interna possa dare i suoi frutti, è opportuno che l’anchor text venga inserito all’interno del testo in modo molto naturale. In sostanza, esattamente quello che dovremmo fare nel caso di un guest post.
L’anchor text, per tanto, deve essere attinente all’argomento trattato e, allo stesso tempo, essere esplicativo per il link che si andrà ad inserire. In questo modo l’utente saprà già cosa aspettarsi cliccandoci sopra.
Di conseguenza, qui deve essere il SEO copywriter a tirare fuori la sua bravura scrivendo un testo con anchor text che apportino valore alla lettura dell’utente, ma che al tempo stesso lo invoglino a cliccare sul link per approfondire l’argomento.
2. Posizione dell’anchor text
Per ciò che riguarda la posizione del link, quest’ultimo dovrebbe essere immesso nella parte alta (header) della pagina. Questo perché, gli utenti, solitamente, navigano la sezione principale di un sito, e non prestano molta attenzione a quella finale (footer).
Se, invece, parliamo di inserire il link all’interno di un contenuto, la posizione diventa meno rilevante. Qui, infatti, ciò che conta è la naturalezza con cui l’anchor viene inserito all’interno del contesto.
In linea generale, possiamo affermare che quando si tratta di uno o due anchor, è possibile inserirli all’interno del testo. Quando, invece, vogliamo linkare molte pagine o molti contenuti, forse diventa opportuno inserirli sotto forma di elenco alla fine del testo.
3. Evidenziazione dell’anchor text
Da ultimo, come stavamo dicendo poco fa, è essenziale che il link non passi inosservato agli occhi dell’utente. Per tanto, è opportuno trovare il modo di renderlo ben visibile. Solitamente, le parole che contengono un link vengono evidenziate di un colore diverso dal testo.
Un esempio lampante, nel caso in cui non lo avessi notato, sono i link interni che trovi in questa guida: grassettati, sottolineati e colorati di azzurro. Come puoi vedere tu stesso, è molto difficile non notarli, ed infatti, è proprio questo lo scopo primario dei link interni: essere visibili.
Poi, nel caso in cui volessi, c’è la possibilità di far cambiare colore all’anchor quando il cursore del mouse ci scorre sopra o quando si clicca sulla parola. Insomma, le possibilità di rendere gli internal link visibili non mancano, perciò non ti resta altro che pensare a come evidenziarli.